La linea vita è la soluzione ideale per lavorare in alta quota senza temere rischi: comoda e discreta, garantisce totale sicurezza rivelandosi anche estremamente versatile.
Riesce infatti ad adattarsi a superfici e contesti molto diversi tra loro, sfruttando caratteristiche specifiche che è utile conoscere per trovare la tipologia più adatta alle proprie esigenze.
Vediamo in questo articolo cos’è nel dettaglio e quali tipologie sono oggi in commercio.
Cos’è una linea vita?
Innanzitutto partiamo dalla definizione di linea vita e chiariamo per quali scopi può essere utilizzata.
Una linea vita è un sistema di ancoraggio costituito da molteplici elementi, come ad esempio paletti, funi e ancoraggi singoli.
Si posiziona sulla copertura di un edificio o su diversi tipi di strutture posizionate in quota a oltre 2 metri dal piano stabile di calpestio. Ciò che le la caratterizza sono i punti di collegamento da cui è composta, utili per agganciarsi tramite appositi dispositivi di protezione come imbracature, moschettoni, navette o simili.
Le linee vita possono essere permanenti o temporanee in base al tipo di lavoro da svolgere e sono solitamente realizzate in acciaio inox o alluminio.
Rappresentano la soluzione ideale per lavorare in sicurezza in alta quota, perché prevengono le cadute e riducono gli incidenti trattenendo il lavoratore in pericolo in caso di scivolamento o perdita dell’equilibrio.
Progettare e installare un sistema di ancoraggio
Per installare correttamente una linea vita, è necessario creare un progetto ad hoc realizzato da un professionista e completo di documenti tecnici specifici. Ogni edificio o lavoro ha infatti le proprie esigenze e non è pensabile affidarsi a un progetto generico valido per qualsiasi situazione. Per disporre di un sistema di ancoraggio a norma, quindi, bisogna rivolgersi a degli esperti che valutino la struttura su cui verrà posizionato e scelgano i fissaggi adatti e più idonei. In questo modo si potrà stilare il fascicolo del progetto, che comprende le attestazioni di conformità, gli elaborati tecnici della copertura e la dichiarazione di conformità della posa rilasciata dall’installatore.
È sconsigliabile optare per una soluzione fai-da-te senza avvalersi dell’aiuto di professionisti, perché difficilmente il risultato sarà efficace e probabilmente non sarà conforme alle normative vigenti.
Inoltre è importante sapere che da giugno 2022 è obbligatorio per legge ottenere tre diversi attestati di tre differenti livelli per poter operare correttamente in questo settore.
Prima fase: valutare la struttura
Quali sono, quindi, le tipologie di linee vita più comuni e disponibili in commercio? Come già abbiamo anticipato ne esistono diverse varianti che ben si adattano a differenti superfici ed esigenze. Ogni copertura o struttura in quota ha infatti conformazioni e specifiche precise e per lavorare in sicurezza è necessario individuare con esattezza la tipologia di ancoraggio e di fissaggio a cui affidarsi.
Per procedere è obbligatorio testare la tenuta del sistema di ancoraggio tramite una relazione di calcolo dei fissaggi redatta da un tecnico abilitato che sia regolarmente iscritto all’albo. In alternativa si può fare una prova con un dinamometro elettronico. Se ci si trova di fronte a una struttura di tipo classico, con coperture a falde e struttura in legno o in cemento, si fissano gli ancoraggi certificati sulla struttura principale.
Se invece la struttura risulta sottodimensionata per reggere l’impatto di una eventuale caduta dell’operatore, le alternative sono due:
1. Si incravatta la struttura cingendola con contropiastre apposite, in modo da non indebolirla con forature o tagli.
2. Si ricrea la struttura necessaria tramite delle carpenterie lignee o metalliche create ad hoc, in modo da ottenere un punto di fissaggio sufficientemente resistente.
Tipologie linee vita: ecco le principali
Analizzando invece la morfologia della superficie, una delle principali tipologie di copertura è quella piana: spesso viene sottovalutata, ma al pari delle altre richiede un idoneo livello di sicurezza.
Solitamente in questi specifici casi si opta per fissare le linee vita sulle parti perimetrali, in modo da non rischiare di creare punti di infiltrazione, nei suddetti casi si aggiungeranno dei dispositivi che impediscano comunque all’operatore di avvicinarsi troppo ai bordi scongiurando il pericolo di caduta. Nel caso non fosse possibile, si propongono dei parapetti - preferibilmente autoportanti - così da non interrompere mai la continuità del manto protettivo.
Se le coperture sono formate da lamiere grecate o pannelli sandwich, si utilizzano prodotti appositi studiati per le superfici metalliche.
È molto importante controllare sempre la struttura e il fissaggio della lamiera alla struttura stessa, implementando dei fissaggi se è necessario distribuire maggiormente lo sforzo.
Infine esistono delle tipologie di coperture definite tetti verdi, che sono superfici piane o a bassa inclinazione che non possono assolutamente essere forate. In queste situazioni si utilizzano linee vita apposite che presentano alla base delle enormi piastre piatte.
Queste piastre vengono bloccate grazie al peso della terra o della ghiaia che viene riportata, garantendo una tenuta ottimale per gli operatori con peso e conformazione fisica pari a quanto indicato nei manuali.
Per maggiori informazioni non esitare a contattarci!
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