La linea vita è un dispositivo di protezione individuale molto utilizzato da privati e imprese per svolgere lavori di vario tipo e di diversa difficoltà.
Non sempre, però, è il sistema più idoneo per eseguire un intervento in quota e ci sono dei casi in cui è preferibile adottare altri tipi di sistemi di sicurezza.
Vediamo in questo articolo quali tipologie di lavori si adattano al meglio alle linee vita.
Linea vita, cos’è e a cosa serve
Innanzitutto è utile capire cos’è una linea vita e come funziona nel dettaglio.
Una linea vita è un dispositivo posizionato sulla copertura di un edificio e sostenuto da dei punti di collegamento con cui agganciarsi tramite appositi dispositivi di protezione come imbracature, moschettoni, navette o simili.
È molto flessibile e può adeguarsi alla conformazione della copertura su cui lo si installa,
adattandosi con facilità all’andamento della superficie su cui si lavora e agli ostacoli circostanti.
Le linee vita possono essere di tipo permanente o temporanee in base al tipo di lavoro da
svolgere o alla situazione in cui vengono posate.
Rappresentano la soluzione ideale per lavorare in sicurezza in alta quota, beneficiando di ampia libertà di movimento e rivelandosi una scelta a volte molto vantaggiosa in caso di piccole manutenzioni o lavori saltuari sulle coperture.
È un sistema anticaduta che garantisce sicurezza in alta quota e riduce drasticamente gli
incidenti nei cantieri edili o durante piccoli interventi su strutture in quota o in profondità.
È infatti particolarmente adatto a prevenire le cadute, riuscendo a bloccare - grazie al sistema di ancoraggio - il lavoratore in pericolo in caso di scivolamento o perdita dell’equilibrio.
Quando usare una linea vita
Secondo la legge italiana è obbligatorio predisporre tutte le misure di sicurezza necessarie
per eseguire lavori in alta quota senza pericoli e tutelando i lavoratori (Art.115 del D.lgs 81/08).
La linea vita rientra nei requisiti, ed è un comodo sistema di sicurezza utile per svolgere interventi a un’altezza di almeno 2 metri dal suolo e che può essere utilizzata con efficacia sia in un’azienda che su una abitazione civile.
In particolare è adatta a:
• lavori di ristrutturazione o manutenzione di una struttura già esistente e posta in altezza,
come ad esempio un tetto;
• interventi su superfici finestrate estese;
• interventi per installare e manutenere impianti tecnologici in altezza.
È quindi un’ottima soluzione per innumerevoli attività, tra cui: intervenire su un tetto, eseguire lavori di restauro, sistemare l’antenna del televisore, pulire le grondaie, installare l’impianto fotovoltaico o riverniciare una finestra.
Linea vita non idonea, ecco i casi
Quali sono invece i casi in cui la linea vita non si adatta al meglio al tipo di intervento svolto?
Una motivazione importante per cui potrebbe essere utile scegliere un altro dispositivo anticaduta, è la tipologia della lavorazione da eseguire.
Se la lavorazione è lunga o di grande entità si rende necessario l’utilizzo dei DPC cioè dei
dispositivi di protezione collettiva che permettono di far operare più persone contemporaneamente con il minor rischio possibile.
A volte può succedere che sia una specifica tipologia a non poter essere installata, come per esempio la linea vita classica in classe C, che non è adatta in presenza di particolari tipologie di manti di copertura in cui sono richiesti sistemi di ancoraggio specifici per forma o materiale come ad esempio coperture a fortissima pendenza in cui è necessario utilizzare linee vita a binari o ancoraggi singoli.
Anche l’assenza di parti strutturali nell’area di lavoro è rilevante e determina la possibilità o
meno di poter ancorare un sistema anticaduta.
Contattaci per maggiori informazioni o per ulteriori approfondimenti.
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